Due ricche tombe risalenti al VI secolo d.C., una delle quali appartenente a un cavaliere, sono state rinvenute nella città di Deiningen, in Baviera, territorio che in quell’epoca era controllato dagli Alamanni. Nel corredo, un originale pettine d’avorio ornato con motivi animalistici di probabile origine africana getta nuova luce sulle connessioni tra Europa e Africa nell’alto Medioevo.
di Elena Percivaldi* (foto ©Archäologiebüro Dr. Woidich / © BLfD) – ©VIETATA LA RIPRODUZIONE DI TESTI E FOTO SENZA CITARE LA FONTE
Due ricche tombe risalenti al VI secolo d.C., una delle quali appartenente a un cavaliere, sono state rinvenute nella città di Deiningen, in Baviera, territorio che in quell’epoca era controllato dagli Alamanni sotto la dominazione franca. Il ritrovamento è stato giudicato «straordinario» per la peculiarità del corredo del guerriero, morto a un età compresa tra i 40 e i 50 anni: oltre a un grande recipiente di bronzo e alla panoplia di armi (spada, lancia, scudo e ascia di battaglia), sono riemersi uno sperone e i finimenti delle briglie del cavallo, il cui scheletro giaceva a poca distanza.
Ai piedi dell’uomo, custoditi in ciò che resta di una borsa, vi erano un paio di cesoie e un pettine: oggetti di uso comune nell’Età delle migrazioni, utilizzati per prendersi cura di barba e capelli, ai quali si attribuiva un valore magico.
Il pettine di Deiningen si distingue nettamente dagli altri ritrovamenti coevi per la tipologia inconsueta (è d’avorio e non di osso, come quelli comuni all’epoca) e per la qualità della decorazione, riemersa in tutta la sua complessità dopo il restauro del reperto, che al momento del recupero era ridotto in frammenti. Si distinguono alcuni animali simili a gazzelle, colti nell’atto di fuggire dai predatori: una scena che rimanda all’Africa.
Di produzione africana è anche un vaso di ceramica, ornato di segni con funzione ornamentale o forse magica, ritrovato nella seconda tomba della necropoli e appartenente a una donna di una trentina d’anni, deposta con monili, offerte di cibo e utensili da tessitrice.
*articolo pubblicato su “Storie di Guerre e Guerrieri” n. 40, p. 76 e riprodotto in contemporanea su “Storie & Archeostorie”. ©VIETATA LA RIPRODUZIONE DI TESTI E FOTO SENZA CITARE LA FONTE
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